Contenuti e descrizione dell'opera

Uno studio generale su una una delle piú estese e complesse città storiche d’Europa che ha prodotto dal 2002 ad oggi 10 volumi, i primi 8 dei quali concludono il progetto concepito all’origine:

 

Si tratta dell’opera più completa mai pubblicata sulla storia, la forma urbana e le architetture di una singola città; e non poteva essere che Napoli, la più estesa e conservata città storica del mondo che, ancora oggi, conserva tutti i tempi e le forme della sua millenaria costruzione. A capo di una “ricerca “paziente”, l’Atlante riapre il dibattito culturale sugli studi urbani e sul futuro urbanistico della città.

I volumi sono articolati in parti e, minuziosamente, trattano ogni singolo monumento, luogo, edificio, nella sua qualità artistica individuale e nel suo legame con le situazioni urbane alle quali partecipa: i quartieri, le vie, le piazze, gli isolati.

Il lettore potrà conoscere tutte le vicende, dalle più antiche alle più moderne, attraverso le quali ogni cosa ha assunto la forma attuale. Un particolare riguardo è stato dato anche a tutte le costruzioni scomparse nell’evoluzione della città, delle quali abbiamo documentazione.

Lo studio della dinamica delle trasformazione ha permesso di vedere nella realtà, e di riscontrare nei documenti, palazzi che sono divenuti conventi, e, viceversa, cappelle mutate in androni, cortili in piazze, vicoli in cortili.

È un’opera per chi non si appaga di guardare, ma vuole conoscere a fondo e, se è possibile, scovare un pezzo dell’anima di Napoli, della “ame da la cité”.

L’Atlante è anche un’importante risorsa per le Amministrazioni, le Università, i professionisti, gli studiosi.

Il rapporto che attualmente si presenta possibile con la collaborazione di istituzioni private o pubbliche deve riguardarsi su due aspetti:

  • il primo è relativo all’estensione della diffusione dell’opera già conclusa dell’Atlante della Città Storica;
  • il secondo è relativo alla proposizione di una nuova direzione di lavoro, agganciata alla prima ma relativamente indipendente, una seconda collana di volumi riguardanti aree del territorio della città di pari valore storico ma legate anche allo sviluppo della città moderna e contemporanea.

Allo stato attuale, i titoli principali sembrano essere:

Accenniamo anche ad un progetto di alto livello, una sorta di sogno che teniamo nel cassetto da molto tempo e che, nell’accumulazione del lavoro, si rende oggi almeno proponibile. Si tratta dell’elaborazione di una grande Carta Tipologica in scala 1:1.000, in 25 fogli, dell’intera città storica di Napoli, nell’insieme dell’opera dell’Atlante della Città Storica nei suoi 8 volumi, ovvero l’area da essi coperta.

I volumi sono divisi in capitoli corrispondenti ad altrettanti pezzi dell'area esaminata; ogni capitolo è organizzato in quattro paragrafi:

  • Evoluzione: tratta la storia urbana, la trasformazione, senza trascurare alcun passaggio, dalle epoche più lontane alle vicende più recenti. In un certo senso è il racconto della vita di quel pezzetto di città. Una "pianta-guida" localizza tutti gli edifici nel perimetro analizzato.
     
  • Forma Urbana: è la descrizione corredata di disegni tra i quali il rilievo tipologico generale al piano terra, le cortine stradali, l'assonometria. Ciò permette di cogliere quello che nella realtà urbana non si riesce ad abbracciare con lo sguardo. Qui si delinea l'architettura della città nelle sue parti.
     
  • Architetture: un vero e proprio catalogo degli edifici, con foto e rappresentazione integrale, ed una scheda approfondita, dal più importante monumento al più piccolo edificio. Vengono esaminati tutti i conventi e le chiese , una grande quantità di palazzi.
     
  • Note: la necessaria integrazione per verifiche, controlli, approfondimenti.

Pagine interne Atlante - Evoluzione

“...Sono soprattutto i disegni interpretativi il contributo straordinario di questa ricerca animata da un’incontenibile passione conoscitiva...
Il fascino dell’autentico disegno a mano [di Italo Ferraro] resta tuttavia irriproducibile...”

Benedetto Gravagnuolo storico dell’architettura, 2002

 

“... i testi, le planimetrie storiche, i disegni, gli schizzi, le foto d’epoca, i grafici, le iconografie, puntuali, frequentissime e poliedriche sovrapposizioni di lettura, sia diacronica che sincronica, da angolazioni diverse degli stessi ambiti, creano un effetto multidimensionale, caleidoscopico, da vertigine, da sindrome di Stendhal. ...l’Atlante si qualifica come straordinaria, irrinunciabile e insostituibile risorsa conoscitiva per il governo, la programmazione e la gestione della città e delle sue trasformazioni...”

Edgarda Feletti urbanista direttore presso il comune di Venezia, 2002

 

“...un modo di leggere, conoscere la città di chi si pone il compito di trasformarla, seguendo una logica che non divide, ma permanentemente unisce, ragione e sentimento...”

Attilio Belli urbanista, 2003

 

“...Trovarsi di fronte ad un’opera colossale che ha per tema principale la descrizione di una città complessa come Napoli... rincuora perché ripropone con forza la centralità e le ragioni della produzione edilizia e dell’architettura, quindi della città...”

Nicola Giuliano Leone preside Facoltà di Architettura di Palermo, 2003

 

“ ... Una narrazione che si differenzia ... in quanto si sforza di operare una saldatura tra le riflessioni storico-critiche e quelle più propriamente progettuali ...”

Giulio Pane storico della architettura. 2004

 

“...Un’opera dedicata alla storia, alla forma urbana e all’architettura di Napoli, che nel suo complesso ricorda quella del cartografo di un racconto di Borges, che arriva a disegnare una pianta talmente grande e meticolosa che sovrapponendola alla Spagna finisce per corrispondervi esattamente...”.

Fabrizio Coscia giornalista

 

“...Opera monumentale che esprime sempre in migliaia i suoi contenuti numerici: migliaia di pagine a stampa, migliaia di disegni e di schizzi, di iconografia storica,di foto d’archivio e attuali, di note e di libri citati. Opera si direbbe “ottocentesca” per l’ardimento editoriale e scientifico che la pervade e che solo il secolo dell’ottimismo e delle grandi intraprese culturali solitarie era in grado di ideare e compiere...”.

La Repubblica, 2005 - Pasquale Belfiore storico dell’architettura

 

“ ... un’opera destinata a riprodurre l’anima della città. E a conservarla anche quando la città reale quell’anima l’avrà persa del tutto”.

Il Mattino, 2006 - Silvio Perrella scrittore.

 

“... un’opera monumentale dell’architetto Italo Ferraro, uno degli studiosi più preparati sulla morfologia e sulla storia urbanistica della città”.

Ermanno Rea, in Napoli Ferrovia, Milano 2007

 

“Italo Ferraro, professore napoletano di architettura ... fa diventare suggestiva narrazione perfino gli atti di compravendita di cinque secoli fa”.

Corriere del Mezzogiorno, 2008 - Eleonora Puntillo, giornalista.

 

“Tre piccoli grandi episodi che fanno sperare. L’Atlante, Muti, il Napoli: così la bellezza batte la munnezza”.

Corriere del Mezzogiorno, 2008 - Antonio Ghirelli, giornalista.

 

“... il racconto di Ferraro diventa più disincantato, quasi amaro: è da credere anche a causa della sfavillante bellezza dei luoghi e della immediata presenza del mare, di una compresenza di storia e natura ancora sopravvissuta fino ai primi decenni dell’Ottocento...”

Gaetana Cantone, storica dell’architettura, 2010.